Attore cinematografico e teatrale italiano. Diplomatosi all'Accademia nazionale
d'arte drammatica di Roma, debutta nel 1955 al Teatro stabile di Genova
partecipando agli allestimenti di
Ivanov di Cechov, diretto da M.
Ferrero,
I demoni di Dostoevskij, regia di L. Squarzina,
Misura per
misura di Shakespeare. Passa poi al Piccolo Teatro di Milano dove lavora per
quattro anni (
Platonov di Cechov per la regia di Strehler;
La
congiura di G. Prosperi, diretto da Squarzina;
L'opera da tre soldi
di Brecht,
L'egoista di Bertolazzi,
Schweyk nella seconda guerra
mondiale di Brecht, tutti diretti da Strehler,
Troilo e Cressida di
Shakespeare, per la regia di Squarzina). Nel cinema dà prova di essere un
brillante caratterista sia in ruoli comici che drammatici:
Audace colpo dei
soliti ignoti (1959),
Signori e signore (1965) di Germi,
Amici
miei (1975) di Monicelli,
Il conformista (1970) e
Il delitto
Matteotti (1973),
Porzus (1997) di Renzo Martinelli. Riprende
l'attività teatrale nella seconda metà degli anni Settanta
interpretando
Zio Vanja di Cechov (1977) e
I giganti della
montagna di Pirandello (1979) diretti da Missiroli. Nel 1982 realizza la
messa in scena di
Sior Todaro Brontolon di Goldoni con il regista A.
Calenda, che lo dirige due anni dopo in
Uno sguardo dal ponte di Miller.
Nel 1986 affronta
Il tartufo di Molière, autore a cui ritorna due
anni dopo con
La scuola delle mogli diretto da De Bosio. Seguono
Tutti
miei figli di Miller (1990),
Il gabbiano di Cechov (1991),
L'impresario delle Smirne (1992) di Goldoni e
Delitto all'isola delle
capre di Betti (1992), di cui
M. cura anche la regia. In televisione
esordisce nel 1955 con
Istantanea sotto l'orologio di Tanzi, ma è
il regista S. Bolchi a consacrarne la popolarità con
Ruy Blas, Non si
dorme a Kirkwall (1961),
Il mulino del Po (1963) e
I
miserabili (1964), cui seguirono altre interpretazioni, le più
recenti delle quali rimangono le serie televisive
Maccaronì
(1993),
Don Matteo (2000) e
Sei forte maestro (2000) (n. San
Giovanni Lupatoto, Verona 1929).